Accoglienza e supporto a ragazze afghane

Afghanistan, agosto 2021. I talebani tornano al potere, assistiamo alle immagini di un popolo in fuga e alla disperazione delle donne del paese, prime vittime di un regime che le priva di qualsiasi diritto.
Il progetto di accoglienza e supporto a ragazze afghane nasce da qui e da qui partono le attività di collaborazione con altre realtà del territorio per capire come operativamente realizzare questo sostegno.
Anche le università hanno fatto la loro parte attivando molte borse di studio rivolte proprio a loro e questo ha permesso ad alcune di riuscire a lasciare il paese, ma una volta qui, prima che la borsa di studio venga erogata si trovano in un limbo; sole, senza alloggio, senza soldi, senza permesso di soggiorno. E’ qui che interviene il progetto di Fondazione Elena, accogliendo al loro arrivo queste giovani ragazze, trovando loro un alloggio, coprendo i costi di vita e supportandole nelle difficoltà burocratiche necessarie a ottenere un visto, aprire un conto in banca, ecc.
Ad 1 anno dalla partenza del progetto Fondazione Elena ha accolto e sta sostenendo 6 ragazze, alcune hanno trovato alloggio presso la Domus Civica a Venezia, altre in terraferma. Due di loro dal mese di ottobre 2022 potranno finalmente beneficiare della borsa di studio e si renderanno autonome.

Sotto la testimonianza di Atifa, oggi studentessa a Padova.

Un mondo di tenebre è dato alle donne del mio Paese. Esse crescono in un mondo di tenebre fin
dalla nascita. Se a venire al mondo è una bambina, ciò si tramuta in devastazione e imbarazzo per la famiglia. A nessuna delle donne della mia terra sono concessi i dolci sogni dell’infanzia. Il loro gioco non sarà allietato da nessuna bambola. Fin dalla nascita è evidente che a loro saranno riservati dolore e sofferenza. Nessun uomo nel mio paese è mai stato sottoposto a processo per mancanza di rispetto, per aver picchiato una donna e per aver venduto delle ragazze adolescenti. Anche io, come tutte le altre ragazze della mia terra, sogno un futuro luminoso per tutte noi.
Quando i talebani sono saliti al potere, la pratica del matrimonio coatto delle adolescenti è stata
riportata in uso. Le scuole sono state chiuse per le ragazze, a cui sono stati sottratti le penne e i libri, per imprigionarle in casa nascoste dai veli. In un istante la pagina della nostra storia è stata girata e il nostro mondo è diventato di nuovo buio. Non riesco a fermare le lacrime per questo.
Oggi io posso reagire, resistere a questo scempio e impegnarmi a costruire il mio futuro grazie alla collaborazione dell’Università di Padova e di enti privati che supportano la mia e nostra causa: l’associazione A2030 Social Innovation Designers e la Fondazione Elena Trevisanato onlus attraverso il progettoAFGHANISTAN2030.NEXTLEADERS.
Non posso però dimenticare le altre ragazze afghane, come mia sorella che sarebbe potuta accedere all’università e ora è costretta a casa in preda alla depressione.
Per favore, ascolta la voce delle ragazze afgane non dimenticare le ragazze afgane
Atifa